Prove da carico per Glaucoma

Le prove a carico del Glaucoma sono esami non invasivi che si effettuano per diagnosticare i segnali che lo caratterizzano quali l’ipertono oculare, le alterazioni della papilla ottica e i difetti del campo visivo.
L’ipertono oculare è spesso l’elemento più evidente di presenza di Glaucoma, dunque si procede con misurazioni tonometriche sulle oscillazioni nell’arco delle 24 ore ripetute in diverse ore della giornata, oppure “provocate” appositamente tramite l’assunzione di sostanze capaci di aumentarne la pressione intraoculare al fine di rilevare l’effettiva presenza di una risposta anomala. Le prove più comuni sono la prova del carico idrico (misurazione del tono prima e dopo l’assunzione di 1 litro d’acqua), e la prova del buio (misurazione del tono effettuata prima e dopo la permanenza al buio, in modo che la pupilla si dilati spontaneamente).

Le alterazioni della papilla ottica riguardano il danno causato dalla progressiva perdita di fibre ottiche, fino alla compromissione dell’aspetto della papilla come progressivo aumento dell’escavazione centrale. La misurazione di queste alterazioni avviene tramite scansione laser ed elaborazione elettronica delle immagini acquisite tramite perimetria computerizzata.

La perdita di acutezza visiva è uno dei difetti risultanti che rientrano tra le alterazioni del campo visivo, sofferente di una generalizzata depressione della sensibilità alla luce.  Lo studio del campo visivo è dunque un’indagine fondamentale per seguire clinicamente l’evoluzione del Glaucoma la cui diagnosi precoce determina il successo della terapia.